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Lo sviluppo della coppia

 

Pietro e Lea sono i protagonisti della terapia di coppia nella serie "In treatment" in programmazione su Sky.

Pietro e Lea sono i protagonisti della terapia di coppia nella serie “In treatment” in programmazione su Sky.

fototessera Bader e Pearson (1988) hanno collegato le fasi evolutive della coppia a quelle del bambino nella relazione diadica con la madre (Mahler, 1986).

Mahler ha individuato 8 stadi evolutivi, secondo un ordine crescente di complessità evolutiva:

  1. esplorazione e accettazione: il bambino esplora e accetta o non accetta l’ambiente

  2. orientamento e familiarizzazione: il bambino si focalizza su realtà esterna e madre

  3. attaccamento: il bambino cerca una sistematica vicinanza affettiva con la madre

  4. simbolizzazione: il bambino si coglie come persona, cammina e parla

  5. riflessione: il bambino parla, si distingue dall’ambiente e dal sesso opposto

  6. empatia: il bambino distingue e si integra al mondo

  7. interdipendenza: il bambino integra le qualità buone e meno buone della madre e continua a verificare la realtà esterna con la madre

  8. identità: il bambino si distingue dal mondo.

Adottando un modello evolutivo chiamato Diagnosi Evolutiva della Coppia, Bader e Pearson ritengono anche lo sviluppo della coppia come un processo complesso fatto di stadi che si susseguono in un crescendo di complessità, in un ordine invariabile e necessario: nessuno stadio può essere saltato, perché ciascuno prepara a quello successivo attraverso la realizzazione di compiti specifici e l’acquisizione di nuove abilità.

Le fasi evolutive della coppia sono quindi:

  1. Simbiosi

Nell’innamoramento, si idealizza il partner e si perdono i confini rispetto a lui/lei: le due persone sono inseparabili e spesso si distaccano dalle rispettive famiglie e dalle amicizie, passano insieme molto tempo e tendono a considerare molto le somiglianze reciproche, trascurando le differenze. Lo scopo di questa fase è stabilire il legame o attaccamento.

  1. Differenziazione

Ciascun partner inizia a cogliere le differenze rispetto all’altro, riducendosi l’idealizzazione reciproca; ognuno comincia a rifocalizzarsi su se stesso e sui propri bisogni, con un conseguente ristabilirsi dei confini. Lo scopo di questa fase è la gestione delle differenze negli stili di personalità, negli obiettivi e nei desideri.

  1. Sperimentazione

I partner sentono fortemente il bisogno di individuarsi e riconoscersi come diversi, sperimentandosi all’esterno, per cui l’altro può essere percepito come limitante l’autonomia. In questa fase, i partner hanno il compito di consolidare il potere e l’autostima personale, riscoprendosi come individui.

4. Riavvicinamento

Al desiderio di rimanere individuati e autonomi, si unisce il bisogno di ritrovare intimità e sostegno nella relazione di coppia. I compiti evolutivi di questa fase sono lo sviluppo della capacità di impegnarsi costantemente col partner, esporre se stessi senza il timore di mostrarsi vulnerabili e di perdere l’autonomia.

  1. Interdipendenza

Si raggiunge la piena intesa, attraverso la condivisione dei valori, che stabilisce autonomia e interdipendenza.

Se entrambi i partner non progrediscono attraverso queste fasi evolutive, si genereranno conflitti e si avranno blocchi evolutivi, che spesso possono essere la riproposizione nella coppia dei blocchi personali di ciascun individuo.

Spesso ho potuto osservare come chi richiede un aiuto in terapia personale può riferire problemi di coppia legati alla riproposizione col partner del proprio copione e quindi dei suoi giochi caratteristici (utilizzando il linguaggio dell’Analisi Transazionale).

Quando poi il cliente presenta importanti problematiche di personalità, tenderà a riproporre il proprio copione drammatico e giochi di II-III grado.

C’è anche chi decide di intraprendere un percorso psicologico su richiesta del partner che minaccia la separazione.

Per questo motivo, anche nel lavoro individuale, può essere utile sondare eventuali conflitti e blocchi evolutivi nella relazione di coppia attuale e in quelle precedenti.

A conferma di come nella relazione di coppia si tenda a riproporre il proprio copione per cui ci si rivolge in terapia personale, è capitato che chi ha seguito un percorso psicologico individuale sia cambiato nello stadio evolutivo di coppia al punto che il partner si sia sentito destabilizzato da questo cambiamento tanto da inviare messaggi tendenti a far tornare il partner nello stadio precedente.

Può anche capitare che i partner vogliano crescere individualmente per poter seguire l’altro nella crescita di coppia o che si motivino a loro volta a svolgere un lavoro individuale dopo aver osservato i benefici ottenuti dal proprio partner.

BIBLIOGRAFIA

  • Bader E., Pearson P. (1988). In quest of the mythical mate: a developmental approach to diagnosis and treatment in couples therapy. New York: Brunner Mazel.

  • Mahler M.S. (1986). On human symbiosis and the vicissitudes of individuation. In P. Buckley (Ed.): “Essential papers on objective relations” (pp. 200-221). New York: New York University Press.