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disturbo post traumatico da stress

Disturbo post traumatico da stress: modello metacognitivo

Tanti reduci da guerre come ne "Il Cacciatore" soffrono di Diturbo Post Traumatico da Stress

Tanti reduci da guerre come ne “Il Cacciatore” soffrono di Diturbo Post Traumatico da Stress

La maggior parte dei soggetti che hanno vissuto un evento traumatico presentano sintomi acuti (incubi, ricordi, immagini ricorrenti) che nei due terzi scompaiono spontaneamente in alcune settimane. In questo periodo le persone sviluppano un processo di adattamento riflessivo: l’aumentata attività cerebrale ha la funzione di reintrodurre nella mente materiale presente nella minaccia, allo scopo di trovare startegie per fronteggiarlo.

Altri individui però adottano stili di pensiero e comportamenti di coping che prevengono il processo di adattamento riflessivo. Ad es. sviluppano stili maladattivi di pensiero, che includono il rimuginio, la ruminazione, il monitoraggio della minaccia e altre strategie di controllo del pensiero maladattivo che rientrano nel CAS (Sindrome Cognitivo Attentiva).

Nella formulazione del caso, che viene poi condivisa col paziente, vanno quindi individuati:

  • trauma: non c’è bisogno che il paziente lo racconti in tutti i dettagli;

  • sintomi: ad es. panico, incubi, insonnia, problemi di concentrazione, irritabilità / scoppi di pianto

  • metacognizioni positive: ad es. “se penso all’incidente stradale che ho avuto, sarò più pronto per evitare futuri incidenti”

  • metacognizioni negative: ad es. sensazione di perdita di controllo sui propri pensieri

  • elementi di CAS: tentativi di riempire vuoti di memoria, soppressione del pensiero, evitamenti, monitoraggio della minaccia (es. controllare se altre auto stanno andando troppo veloci), ruminazione (es. “perchè è capitato a me?”), rimunginio (ad es. sul perdere il controllo e sul rischio di futuri incidenti più gravi).