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depressione

Depressione: il trattamento con Schema Therapy

Studi controllati sull’efficacia della Schema Therapy nel trattamento del Disturbo Depressivo Maggiore (o Depressione) giungono alle seguenti conclusioni:
1) efficacia della Schema Therapy con risultati sovrapponibili a quelli della Terapia Cognitivo – Comportamentale: il fatto che la Schema Therapy non abbia portato a risultati migliori è stato motivato col numero insufficiente di sedute previsto dallo studio (Carter et al., 2013)
2) miglioramento dei risultati aumentando il numero di sedute (Malogiannis, Arntz, et al., 2014)
3) evidenza dell’efficacia delle tecniche immaginative con risultati in sole 6 sedute in uno studio di Brewin et al. (2009) basato sull’utilizzo della sola imagery rescripting (tecnica di Schema Therapy).

Un modello di Schema Therapy per la depressione è stato sviluppato da Renner et al. (2013) e prevede la presenza di:
– fattori di rischio remoti come eventi avversi precoci (abuso infantile, bisogni non soddisfatti) e disturbi di personalità (cluster C)
– fattori di rischio recenti, come schemi maladattivi precoci (abbandono / instabilità, deprivazione emotiva, fallimento) e attitudini disfunzionali, attivati da eventi scatenanti
melancholiafattori di mantenimento come sistemi di coping disfunzionali (evitamento), fattori interpersonali (mancanza di assertività, evitamento sociale) e mancanza di rinforzo sociale.
Il protocollo di trattamento prevede:
1) fase esplorativa di circa 10 sedute
2) fase del cambiamento di circa 30-50 sedute
3) fase di prevenzione delle ricadute e di mantenimento dei risultati ottenuti di circa 10 sedute.
Nel paziente affetto da depressione cronica, spesso si trova, oltre al mode Bambino vulnerabile, un Bambino arrabbiato sottosviluppato, visto che spesso i depressi faticano a esprimere la rabbia, un mode Genitore punitivo e/o trascurante; per quanto riguarda i coping, sono tipici la resa compiacente / sottomessa, l’evitamento (Protettore Distaccato) perchè solo raramente la tristezza è espressa pienamente, il perfezionismo / iper-controllo in caso di comorbidità con il Disturbo Narcisistico e il Disturbo Ossessivo – Compulsivo di Personalità.
A livello tecnico vengono utilizziati:
strumenti comportamentali, interpersonali e cognitivi:
1. tecniche della terapia cognitivo – comportamentale come l’attivazione comportamentale: pianificazione di attività piacevoli; esperienze di padronanza; moderato esercizio fisico
2. modificazione dei bias della memoria
3. trattamento di deficit / problemi interpersonali (ad es. aumento dell’asssertività)
strumenti relazionali ed esperienziali:
1. strategie focalizzate sul passato (per identificare l’origine degli schemi e cambiarli): role- play sul passato; approccio eziologico
2. imagery rescripting e altri strumenti esperienziali
3. aggiunta di un focus interpersonale / relazionale alla terapia (limited reparenting).